Alla scoperta di Pompei ed Ercolano, un tour nel tempo che fu

Novembre fa già capolino sul calendario, il tepore estivo si fa ogni giorno più lieve, il verde brillante sui rami vira dolcemente verso il giallo prima, il rosso poi. La nuova stagione porta con sé temperature più miti e le condizioni ideali per dedicarsi a escursioni e visite museali.

Ecco perché l’autunno sulla Costiera Amalfitana è un’ottima occasione per fare un salto indietro nel tempo. Molto indietro, passeggiando tra rovine intrise di fascino… 

L’antica Pompei

Il sito archeologico di Pompei, uno tra i più visitati al mondo, è la prima tappa per un viaggio in epoche remote. La città, pietrificata e sorprendentemente intatta, rappresenta un’incredibile testimonianza di vita al tempo del potente Impero Romano. La nefasta fine ne decretò, dall’altra parte, l’attuale notorietà per la speciale conservazione dei reperti.

Pompei venne completamente travolta dalla fragorosa eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., un inferno di cenere e lapilli che la seppellì sotto uno strato incandescente di quasi 7 metri. Alla vista dell’onda di fuoco, gli abitanti cercarono riparo sul litorale, dove vennero comunque raggiunti. Alcuni si rifugiarono nelle proprie dimore, trovando la morte per asfissia. L’immane tragedia può essere rivissuta, attimo dopo attimo, nella città oggi fantasma, grazie ai calchi dei corpi: uno spettacolo davvero commuovente.

Se scegli un’escursione a Pompei, ti immergerai in uno spaccato della quotidianità in età romana. Ville sontuose accanto ad abitazioni modeste, granai accanto a terme, locande e lupanari stretti nello stesso, letale destino. Tra gli edifici principali, fulcri della vita cittadina, figurano il Capitolium dedicato a Giove, il tempio di Apollo e la Basilica, centro del potere economico e sede del tribunale. Percorri la via dell’Abbondanza, prima arteria di Pompei, e curiosa tra botteghe artigiane, osterie e tintorie che la costeggiano.

Concludi la tua visita concedendo il giusto tempo alla Villa dei Misteri, meravigliosamente conservata e nota soprattutto per i suoi dipinti, tra tutti il maestoso affresco a cui deve il nome, raffigurante una scena d’iniziazione al culto dionisiaco o ai misteri orfici. Le tinte accese sul fondo rosso cremisi stridono con l’immobilità delle rovine tutto intorno, avvolgendo i visitatori in un vortice di emozioni. Intense e rare.

Il destino di Ercolano

Ercolano condivise con Pompei la triste sorte: il 24 agosto 79 d.C. il Vesuvio, ridestato dopo un lunghissimo sonno, la inghiottì con una furia improvvisa. Diversamente da Pompei, però, Ercolano venne sommersa da una colata di fango e lava spessa 25 metri: una densa coperta che ne tutelò i materiali, consegnandoli in ottimo stato ai posteri. I materiali originari, le stoffe e addirittura i cibi freschi hanno ovviamente subito una lenta evoluzione, ma sono rimasti quasi inalterati nel loro involucro protettivo, cristallizzati al momento dell’eruzione.

Ritagliati almeno mezza giornata per vivere in pieno il ricordo della Roma che fu, immergendoti tra le strade lastricate in pietra e nelle abitazioni dei patrizi e dei plebei. Si tratta di un’esperienza forte e conturbante, come se passeggiassi in un universo parallelo, imprigionato in un passato remoto. Non importa seguire un itinerario preciso, dai ascolto alla tua curiosità e assecondala: ti porterà a scoprire dettagli di vita straordinari.

Non ti privare però degli edifici meglio conservati: la Villa dei Papiri, una volta sontuosa residenza degna dei patrizi più facoltosi, e le Terme del Foro, gli originali bagni pubblici di Ercolano.

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