Mamma e Figlio: i faraglioni sommersi dalla Storia

Dal Remmese Beach House, la nostra spiaggia privata, puoi goderti una vista invidiabile sulla baia di Positano. Se fai attenzione, tra una nuotata e il relax sul comodo lettino, scorgerai i resti di due faraglioni che affiorano dall’acqua, a pochi metri dalla nostra costa.

Come imparerai a Positano, dietro ogni scoglio si nasconde una storia…noi ti raccontiamo quella di “Mamma e Figlio”, tra Storia e Leggenda.

Poco distante dalla torre di Fornillo, c’erano una volta due faraglioni denominati Mamma, quello più esterno, e Figlio, il più piccolo e prossimo alla costa. Nel 1941, periodo di sventure legate alla Seconda Guerra Mondiale, i positanesi affidarono le loro sorti allo scoglio più grande – Mamma – murando ai suoi piedi due mattonelle con l’effige della Madonna di Positano nell’auspicio di esserne protetti.

La furia cieca degli uomini, tuttavia, non tardò ad abbattersi sulla Costiera Amalfitana. Nel primo pomeriggio del 2 febbraio 1943, l’anno più sanguinoso del conflitto, un sommergibile ingleseil Safari, uscì dal nascondiglio che si era scelto giorni prima tra le Isole de “Li Galli”, per attaccare due navi mercantili italiane. Le navi, la Salemi e la Val Savoia, erano in viaggio da Napoli in direzione della Sicilia; del tutto impreparate all’agguato, si inabissarono poco a largo di Positano. Gli abitanti del paese furono sconvolti, nell’oziosa pace post prandiale, da spaventose detonazioni e cannonate di fucili. Come accade spesso da queste parti, la solidarietà e la generosità ebbero la meglio sulla paura: tutti i pescatori misero le loro piccole barche in quel mare denso di guerra, per soccorrere i naufraghi. Grazie a quell’atto di coraggio, le vittime quel giorno non arrivarono ad una decina.

A sacrificarsi, tuttavia, fu il faraglione più grande, Mamma, affondato da uno dei siluri scagliati dal sommergibile, forse per errore, forse deliberatamente, in direzione della torre di Fornillo, sede di una postazione militare nemica. La distruzione dello scoglio, recante la maiolica con l’immagine della Madonna Assunta di Positano, fu interpretato come un gesto di protezione della Mamma verso il Figlio, il faraglione più piccolo. Il siluro sgretolò in un solo colpo la maggior parte degli strati di roccia calcarea che formavano lo scoglio maggiore. È curioso notare, però, come il blocco su cui era murata l’effige della Madonna si sia inabissato, rimanendo del tutto intatto. Forse un segno – anche questo – della protezione sul popolo positanese? Chissà…sicuramente è suggestivo intravedere tuttora quell’immagine sacra sul fondale del mare.

Questa è la storia di “Mamma” dunque, ma lo scoglio “Figlio”? Orfano della madre, riuscì a sopravvivere una manciata di anni, ma non a lungo: in una notte di forte tempesta, negli anni cinquanta, anche il faraglione più piccolo rovinò in mare. 

Ai positanesi rimane oggi quel ricordo stretto tra Storia e Leggenda, che riecheggia vivo nei resti dei due scogli. Passeggiando sulla nostra spiaggia privata, puoi ammirarli nel modo migliore, ripercorrendo con la mente le loro travagliate vicende.  

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