La Settimana Santa e le celebrazioni di Pasqua, nei borghi della Costiera Amalfitana, vengono da sempre vissuti con estrema devozione. Ogni comunità serba tradizioni proprie e, nonostante le origini antichissime, ogni anno la spiritualità dei riti pasquali si rinnova più forte che mai.
Trascorrere il periodo di Pasqua a Positano regala l’opportunità di sperimentare da vicino la sacralità di questa festa in Costiera Amalfitana. Durante la Settimana Santa, inoltre, le tavole locali si arricchiscono di succulente specialità, preparate con ingredienti di stagione e capaci di confortare corpo e spirito. Un motivo in più per visitare la nostra terra nel periodo pasquale!
La Settimana Santa in Costiera Amalfitana
Ogni borgo della Costa d’Amalfi, dal più intimo al più popolato, partecipa attivamente alle celebrazioni di Pasqua, perpetrando tradizioni intrise di misticismo. In tutta l’area, le chiese ospitano i Sepolcri, cioè gli altari della Reposizione della Croce, accessibili al termine della “Messa in Coena Domini” del Giovedì Santo e usualmente visitati dai fedeli tra il giovedì sera e il venerdì mattina.
A Minori si allestiscono ogni anno particolarissime opere d’arte: si tratta di tappeti di segatura colorata che ricoprono il pavimento della Basilica di Santa Trofimena. In questo borgo, come a Maiori, Ravello e in altri comuni limitrofi, si svolgono toccanti processioni in occasione della Via Crucis. Parliamo della tradizione dei battenti, molto sentita in Costiera Amalfitana, che vede un corteo di uomini incappucciati e vestiti di bianco percuotersi, battendosi soprattutto il petto, in segno di penitenza. La processione viene accompagnata da canti e preghiere, che conferiscono al contesto un carattere profondamente mistico. Ad Atrani, la sera del Giovedì Santo, i battenti sfilano per i vicoli del paese fino ad Amalfi, illuminati soltanto da fiaccole, in una celebrazione suggestiva come poche.
Positano si distingue per il rito della schiodazione, perpetrato ogni Venerdì Santo. Una volta deposto dalla croce, il Cristo viene condotto, dalla chiesa di Santa Maria Assunta, in processione per il borgo, attraverso i vicoli rischiarati da fiaccole e cinti da devoti fedeli. La spiritualità della Settimana Santa in Costiera Amalfitana culmina in canti gioiosi e piaceri della tavola: la domenica di Pasqua è dedicata ai festeggiamenti nelle chiese e nelle case, dopo i difficili giorni di penitenza.
I sapori di Pasqua
Accanto a tradizioni antichissime, la Pasqua in Costiera Amalfitana è un tripudio di specialità culinarie. Reduci dai 40 giorni di Quaresima, sinonimo di rinunce e astinenza da dolci e carne, i fedeli festeggiano la Resurrezione di Cristo anche a tavola, riapprezzando i piaceri del palato.
Leggermente differente da borgo a borgo, un tipico pranzo pasquale inizia da un antipasto abbondante, detto fellata e composto da uova sode, insaccati di vario tipo, formaggi, acciughe, olive e tranci di casatiello o tortano – sostanziose torte salate molto diffuse a Positano e dintorni. Come primo piatto si serve una pasta al forno “rinforzata” da salame, uova e mozzarella oppure l’antica minestra maritata di Pasqua, che combina le verdure di stagione con diversi tagli di carne. Il luculliano banchetto prosegue con portate a base di agnello – tipico nella versione brodettata – o di capretto, solitamente accompagnato da patate al forno.
Il pranzo di festa si conclude degnamente con gustosissimi dolci della tradizione: il casatiello zuccherato e la profumatissima pastiera non mancano mai sulle tavole pasquali della Costiera Amalfitana. Cotanta abbondanza potrebbe risultare difficilmente digeribile: la nostra panacea, anche in queste occasioni, è un bicchierino di aromatico limoncello amalfitano, piacevolissimo a fine pasto.