Primavera a Sorrento: il fascino del Vallone dei Mulini

In primavera, quando la natura si risveglia dal torpore invernale ed esplode in colori brillanti e sentori densi di vita, è piacevolissimo esplorare, senza fretta, Positano e le località vicine.

Accanto ai borghi marinari e alle spiagge da cartolina della Costiera Amalfitana, un altro tratto di costa merita lunghe passeggiate con sguardo spalancato. Parliamo della costa sorrentina, delle sue acque incontaminate, delle cittadine baciate dal salmastro e dei tipici sapori locali.

Qui, tra le mete da non perdere figura Sorrento, meravigliosa città e località balneare amata, oltre confine, soprattutto dai viaggiatori anglosassoni. E proprio Sorrento custodisce un luogo dimenticato, avvolto in un selvatico abbraccio di verde: il Vallone dei Mulini

L’origine del Vallone dei Mulini

Il Vallone dei Mulini, posto alle spalle di Piazza Tasso e in pieno centro storico, domina da secoli la città di Sorrento. La particolarità di questa valle risiede sicuramente nella sua configurazione, disegnata da una violenta eruzione dei Campi Flegrei che, 35.000 anni fa, ricoprì di detriti la zona che spazia da Punta Scutolo a Capo di Sorrento. La catastrofe fece sprofondare il vallone all’interno della montagna, creando un enorme solco, apprezzabile appieno oggi dall’affaccio di via Fuorimura.

Con il passare degli anni, sul letto della valle – parte di un antico sistema di cinque valloni che solcavano la penisola sorrentina – venne costruito un mulino, a cui si deve tuttora il nome di questo luogo. Il mulino per la macinazione del grano, azionato originariamente dalle acque piovane, restò in funzione fino agli inizi del ‘900, collegato anche a una segheria e a un lavatoio pubblico per il bucato.

Il Vallone fu a lungo centro di ritrovo per i sorrentini, grazie al collegamento diretto con Marina Piccola e il porto, regno di pescatori e contadini. L’età d’oro della valle si chiuse però a seguito della costruzione di Piazza Tasso a Sorrento. La realizzazione della piazza, nel 1866, comportò l’incanalamento delle acque ed il riempimento della parte finale del vallone, causandone il definitivo abbandono.

Il fascino senza tempo del Vallone

La quasi totale ostruzione della zona creò un microclima talmente umido da permettere la nascita spontanea di piante molto particolari. La mancanza di successiva manutenzione ha incoraggiato l’intreccio di una folta coperta vegetale, che abbraccia tuttora il mulino abbandonato. Tra le specie più caratteristiche figura la Phillitis Vulgaris, uno raro esemplare appartenente alla famiglia delle felci.

Lo spettacolo che ti si apre davanti, affacciandosi sul Vallone dei Mulini, è quello di una foresta tropicale nutrita dall’anima del mulino. Una vista suggestiva ed affascinante, insospettabile nel centro storico di una città come Sorrento.

L’unica via per raggiungere oggi la sorprendente location è un piccolo cancello visibile dalla strada che congiunge Piazza Sant’Antonio con il porto e un piccolo ponte che fa capolino tra la vegetazione. Non è possibile oltrepassare questo punto per accedere al cuore della valle, perché il Vallone dei Mulini è proprietà privata e interdetta ai visitatori.

Tuttavia, ammirare questo luogo da una certa distanza produce un notevole colpo all’anima, soprattutto in primavera, quando le infinite fronde inverdiscono e si animano di armoniosi cinguettii.

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